L’ideazione e la messa in atto di un piano strategico in logica data-driven possono essere azioni complesse da svolgere, specie se non si è ben informati su tutti i vantaggi e le opportunità che un nuovo modello di business come questo offre.

Photo by @jeshoots on Unsplash
Photo by @jeshoots on Unsplash

Ma partiamo dal principio: i dati, oggi, sono delle vere e proprie fonti di valore. In qualsiasi contesto, infatti, grazie alla raccolta, all’organizzazione, alla storicizzazione e all’analisi dei Big Data, è possibile scoprire il comportamento del soggetto in analisi (che sia esso un essere umano o un oggetto inanimato); prendendo in considerazione, per esempio, il settore industriale, per poter fare tutto ciò, non solo occorre avere i giusti mezzi, come tecnologie in grado di trattare i dati provenienti dai macchinari installati sul campo, ma è necessario che il costruttore degli stessi macchinari abbia ben in mente come, una volta ricevuti, trasformarli in informazioni utili al proprio business, in modo tale da apportare migliorie e ragionare in una nuova logica strategica.

Nello specifico, la logica così detta data-driven, vede la gestione dei dati non solo dal punto di vista tecnico ma come colonna portante e faro guida del business. In quest’ottica, qualsiasi decisione è presa in modo informato e consapevole, basata quindi, su fatti oggettivi e non su sensazioni personali.

In un contesto economico come quello in cui le pmi italiane vivono, stare al passo con i tempi e anticipare i trend evolutivi, sono i soli modi per restare competitivi e offrire un’offerta adeguata alle necessità del proprio target di riferimento; per poter costruire una vera strategia basata sui dati, è importante per prima cosa, capirne l’importanza e l’impatto che questa può avere sulla gestione dei diversi asset aziendali, renderla propria ed infine, metterla in pratica.

Tornando al settore manifatturiero, nello specifico al produttore di macchinari industriali, scegliere di agire in logica data-driven, vuol dire scegliere di direzionare il proprio business verso un nuovo modello in cui si ha ben in mente in che modo i propri prodotti si comportano, quali sono le problematiche che possono riscontrare e quali le soluzioni per anticiparle ed evitarle, grazie all’utilizzo di uno strumento tecnologico studiato ad hoc.

I macchinari industriali generano dati in grande quantità, tipicamente usati dai sistemi interni di controllo delle macchine e dai sistemi esterni che gestiscono i processi in cui esse sono utilizzate. Oggi, con le tecnologie Internet of Things, questi dati possono essere utilizzati anche in modo massivo da remoto, per fare più e meglio il «mestiere stesso» di costruttore di macchine.

Questo è attuabile solo adottando uno strumento di «Intelligenza Aumentata» che permette di soddisfare una specifica aspettativa di mercato: quella di prodotti e servizi gestibili in maniera più intelligente dal loro Produttore anche nei processi e modelli di business industriali di clienti e partner.

Nello specifico, l’adozione di un software in modalità SaaS, permette al produttore di entrare in possesso di tutti i dati inviati da ogni macchinario leggendoli da una semplice dashboard e capire così stato e comportamento, aumentando non solo la possibilità di controllare meglio gli interventi di assistenza grazie alla prevenzione di guasti, ma anche di mostrare a se stesso e al proprio cliente una padronanza di conoscenza fact-based, basata sull’effettivo utilizzo del prodotto; avrà finalmente la possibilità di sfruttare per davvero le informazioni che le macchine generano, comprendendole e convertendole in valore che gli consentirà una gestione efficiente e qualitativamente superiore della propria strategia di business, una strategia data-driven.


Tra le realtà italiane del manifatturiero, in molte hanno iniziato a rivedere la propria strategia di business in logica data-driven! Vuoi saperne di più?

Leggi uno dei nostri case history!