Negli ultimi anni, il settore building in Italia sta vivendo una profonda trasformazione grazie alla cosiddetta twin transition, ovvero la doppia transizione digitale ed ecologica. Questo cambiamento è guidato dall’integrazione tra tecnologie smart e sostenibilità, con la raccolta e l’analisi dei dati a giocare un ruolo sempre più centrale.
Cos’è la twin transition?
La twin transition è l’integrazione tra digitalizzazione e transizione ecologica, due processi fondamentali per modernizzare edifici e infrastrutture urbane. In ambito building, questo significa adottare soluzioni tecnologiche che riducono l’impatto ambientale e, allo stesso tempo, migliorano l’efficienza operativa tramite l’uso dei dati.
Raccolta dati e smart building: un binomio strategico
I dati oggi sono il cuore del building intelligente. Attraverso sensori IoT, piattaforme cloud e algoritmi di intelligenza artificiale, è possibile:
- Monitorare in tempo reale consumi energetici, qualità dell’aria e parametri ambientali;
- Ottimizzare la manutenzione predittiva di impianti e strutture;
- Ridurre sprechi e costi, migliorando la gestione energetica;
- Migliorare comfort e sicurezza per chi vive o lavora negli spazi.
Queste tecnologie favoriscono non solo la sostenibilità, ma anche la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.

Tecnologie chiave nel settore building
Tra le tecnologie abilitanti più rilevanti troviamo:
- BIM (Building Information Modeling): integra dati su struttura, impianti e materiali, migliorando la progettazione e la gestione dell’intero ciclo di vita dell’edificio;
- Digital Twin: permette di creare un gemello digitale dell’edificio per simulazioni, analisi e ottimizzazione;
- Intelligenza Artificiale e Big Data: per elaborare grandi volumi di dati e supportare decisioni strategiche;
- Piattaforme di gestione energetica (BEMS): per controllare consumi e performance energetiche in modo integrato.
Il contesto italiano: opportunità e sfide
In Italia, la twin transition è oggi una delle priorità nei settori edilizio e urbano, anche grazie a incentivi e fondi europei (come il PNRR). Tuttavia, la diffusione delle tecnologie digitali è ancora disomogenea, e spesso frenata da ostacoli come:
- La scarsa digitalizzazione del parco immobiliare esistente;
- La mancanza di competenze specifiche;
- La necessità di adeguare le normative e incentivare l’adozione di strumenti digitali.
Nonostante questo, molte città italiane stanno sperimentando soluzioni smart in ambito building, con progetti pilota su edifici pubblici, scuole e spazi urbani.
Conclusione: verso un’edilizia data-driven e sostenibile
Il futuro del settore building in Italia passa inevitabilmente dalla raccolta intelligente dei dati e dall’integrazione di tecnologie digitali ed energetiche. Solo così sarà possibile creare edifici più efficienti, resilienti e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e innovazione.