Augmented Intelligence: l’uomo è davvero necessario?

L’hype tecnologico del momento è l’Artificial Intelligence. Viene spesso interpretata come una macchina in grado di prendere più rapidamente ed efficacemente decisioni fino ad oggi appannaggio dell’uomo, che diviene quindi mero accessorio di questa intelligenza artificiale ed aliena. Nella realtà dei fatti le cose non stanno esattamente così. L’uomo e la macchina hanno caratteristiche complementari e, soprattutto all’interno della Smart Factory, un uso ben più efficace della tecnologia è quello di focalizzarla ad aumentare l’intelligenza e la capacità decisionale umana. Si combinano cioè i punti di forza delle macchine (la velocità di analizzare una grande mole di dati, estraendone un numero limitato ma arricchito di informazioni) ed i punti di forza degli umani (la capacità di comprendere e gestire la complessità).

Con questo approccio l’uomo rimane l’analista fondamentale dell’informazione ma è ora in grado di operare a una velocità aumentata dalle capacità del digitale.

 

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