Siamo circondati da “oggetti comunicanti”, quelli che, grazie alle tecnologie come l’Internet of Things (IoT) raccolgono, scambiano ed elaborano informazioni all’interno di una unica solida rete in cui si trovano ad essere interconnessi.

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Settori di applicazione e statistiche

L’IoT vede la propria applicazione in svariati ambiti, partendo dalle nostre abitazioni (la così detta Smart Home), dalle nostre macchine (Smart Car), dalle nostre fabbriche (Smart Factory), fino ad arrivare al suo utilizzo in ambiti più specifici come lo smart environnement, la smart agricolture, la smart logistics, lo smart lifecycle e la smart health.

Dagli studi condotti dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, si evidenzia una crescita costante del mercato italiano dell’IoT che nel 2023 ha raggiunto un valore di 8,9 miliardi di euro (+ 9% rispetto al 2022).

I fatturati da record ci spingono a pensare che il nostro paese stia prendendo la direzione per includere le tecnologie nella vita di tutti i giorni.

L’Industrial IoT, la situazione attuale

Ma quali sono i settori che hanno avuto la meglio nella crescita e quali invece sono rimasti bloccati?

Gli ambiti che hanno visto un notevole miglioramento ed espansione sono quelli come la Smart Car, il settore delle utility, la Smart Home, Smart Building e tanti altri.

Tra i produttori di macchinari industriali, “il 60% delle imprese coinvolte ha una conoscenza discreta o elevata delle soluzioni IoT e quasi 1 azienda su 2 (46%) connette la maggior parte (31%), se non tutti (15%), i macchinari che realizza”.

Purtroppo, però, nel 2023 solo il 18% delle imprese ha intrapreso un nuovo progetto IoT e questo si pensa sia dovuto alla riduzione degli incentivi fiscali legati alle iniziative di digitalizzazione 4.0.

Connettere i macchinari, raccogliere i dati e saperli utilizzare

I macchinari sono connessi ma i dati raccolti non vengono utilizzati.

“Quasi 1 azienda su 2 (49%) non ha accesso ai dati generati dai macchinari in uso dai clienti. Inoltre, tra coloro che li utilizzano, più di 1 su 2 (58%) non sfrutta i dati per sviluppare versioni migliorative del macchinario/impianto o non sa se sono effettivamente impiegati per questo scopo. Del restante 42%, soltanto nel 10% dei casi le aziende utilizzano i dati raccolti per sviluppare versioni migliorative sfruttando la tecnologia Digital Twin”.

Le opportunità dell’IoT e dei dati

È importante, dunque, non solo connettere ma anche saper sfruttare questa connessione nel migliore dei modi.

Nuovi modelli di business data-driven, progettazione delle macchine in logica fact-based, migliore manutenzione e servitizzazione: l’IoT, insieme alle altre nuove tecnologie, può cambiare radicalmente il nostro modo di fare business.

Oggi, grazie al nuovo piano transizione 5.0, si spera di incentivare ulteriormente la crescita dell’Industrial IoT e promuovere non solo la “connessione delle cose” ma anche la consapevolezza su come sfruttarla al meglio per il business e per l’ambiente.

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